Ogni anno in tutto il mondo e in ogni casa vengono lasciati latte e biscotti così da aiutare Santa Claus a continuare il proprio viaggio e portare i doni a tutti i bimbi del mondo.
La tradizione di lasciare latte e biscotti per Babbo Natale spesso varia oltre che di paese in paese anche solo da una zona all’altra: in Italia, per esempio, nelle zone alpine lasciano il vin brûlé con i biscotti per riscaldare Babbo Natale.
Al Sud, invece, per moltissimi anni questa tradizione è stata legata all’Epifania e solo le nuove generazioni hanno cominciato a servire latte e biscotti per Babbo Natale.
Babbo Natale, latte e biscotti: Il mito e la tradizione
Questa tradizione è comune un po’ in tutto l’Occidente anche se con delle variazioni sul tema e sugli ingredienti dei biscotti.
L’usanza originale è legata alla mitologia nordica, è molto antica e ci sono diverse leggende legate a questa tradizione.
Quella più comune sembra sia nata in Olanda, grazie a Sinterklaas o, come lo conosciamo noi, San Nicola, il protettore dei bambini, dei poveri e degli emarginati.
In questa leggenda San Nicola porta i doni ai bambini del villaggio e resta un po’ con loro per vedere l’effetto che questi doni hanno sull’umore dei più piccoli.
Si attarda durante le visite e nell’ultima casetta trova i bambini già addormentati ma che, nonostante la stanchezza, gli hanno lasciato biscotti e latte alla finestra per farlo rifocillare.
In realtà questa usanza ha preso piede più nei paesi americani che europei per questo arriva in Italia solo con il boom economico.
La tradizione in America
Il rito americano è legato alla Grande Depressione: la povertà dilaga e i genitori cercano in tutti i modi di far vivere un felice Natale ai propri figli.
Il modo più semplice, insieme a qualche dono, è giocare sullo stupore: convincono i bambini a dare latte e biscotti per Babbo Natale.
Mentre i bambini dormono, mamma e papà prendono un assaggio di latte e biscotti senza finirli in modo da lasciare ugualmente ai figli il cibo “donato” e una “prova tangibile” del passaggio di Santa Claus.
Cosa mangia nello specifico Babbo Natale durante il suo lungo tragitto.
Negli USA ancora oggi si lascia un bicchiere di latte caldo e un piatto di caratteristici cookies;
In Canada i biscotti sono accompagnati da una bottiglia di sciroppo d’acero;
In Italia utilizziamo biscotti tipici della Regione.
in Germania insieme al latte lasciano i caratteristici zimtsterne, dei biscotti alla cannella a forma di stella;
In Austria ci sono i vanillekipferl, dei biscotti alle mandorle a forma di ferro di cavallo;
In Svizzera spopola ovviamente il latte con cioccolato al latte.

Il legame tra Odino e Babbo Natale
Questa usanza affonda le proprie radici nel mito norreno ed legata al culto pagano del dio Odino.
Secondo questo mito, a inizio dicembre, Odino è solito cacciare nelle foreste con il suo cane a otto zampe, Sleipner e i bambini, per ingraziarsi i favori del dio, cercavano di conquistare il bene dell’animale lasciando carote e altre verdure lungo il tragitto nella speranza che la divinità in persona riconoscesse il lavoro dei bambini donando loro dei regali.
Per questa ragione, in molte zone del Nord del mondo, il pensiero è tutto per gli “aiutanti” di Babbo Natale.
In Svezia si pensa alle renne offrendo del porridge di riso speziato alla cannella a cui alcuni aggiungono una tazza di caffè per tenere sveglio Babbo Natale;
In Danimarca invece le attenzioni sono tutte per gli elfi: I bambini lasciano il tradizionale risengrød, un dolce simile al risoelatte piemontese, tipico del Natale;
In Belgio e Olanda sono molto più tradizionalisti: i bimbi aspettano San Nicola tra il 5 e il 6 dicembre lasciando carote e fieno per i cavalli che lo portano in giro;
In Argentina i bimbi lasciano acqua, carote e fieno come spuntino per le renne
La tradizione di latte e biscotti per Babbo Natale a chi appartiene?
È noto in quasi tutte le culture del mondo che la “casa” di Babbo Natale è in Lapponia, precisamente nel villaggio di Rovaniemi in Finlandia mentre in Norvegia la collocano a Drøbak, con tanto di ufficio postale che ogni anno smista circa 30 mila letterine.
In Norvegia lasciano due tipi di biscotti: i tradizionali omini di pan di zenzero, i pepperkaker e i sirupsnipper, biscotti di pasta frolla aromatizzati all’anice.
Per la Finlandia invece qualcosa di più sostanzioso, il munajuusto. Un formaggio basso e sottile, davvero gustoso a base di uovo prodotto con latte di capra (il kutunjuusto) o con il latte bovino (leipajuusto).
Non solo latte e biscotti per Babbo Natale
Dai bambini amanti del dolce e quelli che si assicurano che gli animali restino in forze, in Irlanda e Australia i bambini si lanciano su qualcosa di “più forte” abbandonando il latte caldo e puntando alla birra.
In Australia questa usanza ha più che senso in quanto il periodo natalizio cade d’estate quindi una birra rinfrescante è proprio azzeccata.
In Irlanda vince la forte tradizione e le radici della produzione infatti viene offerta la tradizionale Guinness insieme alla mince pie, una tipica torta di frutta.
Anche in Gran Bretagna vengono servite torta e birra ai quali aggiungono un bicchierino di sherry oltre a lasciare anche le carote per far mangiare le renne.
Il panettone del Sudamerica
Soprattutto in Cile e condivisa anche da Perù, Ecuador, Venezuela e Colombia, la notte di Natale per il Viejo Pascuero (alias Babbo Natale) si usa preparare il pan de pascua, un dolce allo zenzero e miele con i canditi la cui forma ricorda molto quella del panettone che infatti ha origini proprio italiane perché la base di questa torta è fatta con il marzapane.
Solitamente è accompagnato dal latte ma in Cile la tradizione lo vuole abbinato al colemono, un cocktail a base di brandy, latte, caffè, zucchero e spezie.
Anche noi di WellDone prepariamo latte e biscotti per Babbo Natale, completamente artigianali e fatti con amore, ci teniamo a far felice il caro Santa Claus.